Mi chiamo Adriano Grasso e sono vignaiolo
Coltivare la vigna e fare il vino è un lavoro, ma soprattutto è una passione.
Le viti di vigneti di epoche passate con le loro forme, sembra vogliano raccontare delle diverse generazioni della mia famiglia che le hanno accudite.
Ora, i vigneti nuovi non hanno più questa vita. È cambiata la viticoltura, le aziende si sono ingrandite, ci sono meno persone nelle campagne dedite alla viticoltura, c’è stato un incremento della meccanizzazione e probabilmente abbiamo perso una parte del legame con la nostra terra.
Il rispetto e l’equilibrio con la natura, con il nostro territorio è importante per noi e per le generazioni a venire.
La mia famiglia vive a Calosso dalla metà del 1800, è sempre stata dedita alla viticoltura ed è sempre stata una famiglia contadina. Questo territorio, è uno dei più belli del Piemonte. Un crinale che si innalza per 400 metri e che divide le Langhe dal Monferrato.
La mia azienda è fatta a misura d’uomo, circa 6 ettari coltivati con i vitigni che qui danno la loro massima espressione: Barbera, Moscato, Gamba rossa e Nebbiolo.
La scelta di non perdere quel profondo legame che il viticoltore ha con la vigna, di seguire le fasi lunari nei lavori, di rispettare e curare la fertilità del suolo e la sua biodiversità, quindi l’impegno di sottoscrivere tutto questo con la Certificazione Biologica.
La vendemmia è il momento più bello dell’anno, si raccolgono i frutti e si spera che le aspettative vengano premiate.
È bello vedere come dalla pigiatura e dalla fermentazione dell’uva si ottiene un vino che regala sensazioni, che racconta la sua storia.
Il mosto fermenta sotto le bucce e assimila lentamente il loro colore e il loro profumo. I miei nonni finita la fermentazione colmavano le vasche di vino nuovo ancora con la vinaccia e lo lasciavano riposare per due/tre mesi in modo raggiungesse il suo equilibrio e la sua identità. Io ho il piacere e l’onore proseguire tutto questo.
I vini hanno bisogno di essere assaggiati e compresi. Sono loro che ci dicono quando devono essere imbottigliati, quando la luna e la stagione sono più favorevoli.
Quello che vorrei fare facendovi degustare i miei vini, è trasmettervi una parte della mia storia e dell’amore che ho per questa terra.